ATAC= Art. 2406 C.C. – Omissione degli amministratori Ovvero, perché sono oramai di destra borghese e legalitaria.

di giovanni grossi

ATAC= Art. 2406 C.C. – Omissione degli amministratori Ovvero, perché sono oramai di destra borghese e legalitaria.
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nota per questa citazione obbligata dal turpiloquio che segue:
dedicated to Mrs. Tipper Gore, probably the first democratic but republican in the modern era. A driving example for Mr. Renzi

Art. 2404 C.C. – Omissioni degli amministratori

  • [1] In caso di omissione o di ingiustificato ritardo da parte degli amministratori, il collegio sindacale deve convocare l’assemblea ed eseguire le pubblicazioni prescritte dalla legge.
  • [2] Il collegio sindacale può altresì, previa comunicazione al presidente del consiglio di amministrazione, convocare l’assemblea qualora nell’espletamento del suo incarico ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgente necessità di provvedere.

Che c’entra questo articolo del Codice Civile con una mia deriva verso una utopica destra borghese e, come vedrete, pesantemente reazionaria?
Anzi, non una deriva, ma un approdo, ma un approdo ad un’isola che non c’è in Italia (e manco altrove, con buona pace degli Inglesi).
Dicevamo: che c’entra?
C’entra! C’entra!
Abbiate la pazienza di seguirmi tra stronzatelle tecniche e incapacità politiche e capirete.
Parlo, ovviamente, dell’argomento del giorno: l’ATAC e la solenne incazzatura di Ignazio Marino.
Finalmente infatti, il prode, ha deciso che deve azzerare il Consiglio e mandare sanamente affanculo il sedicente assessore ai trasporti (RISATE!!!!!) Improta che avrebbe dato le sue dimissioni, ma senza specificare in quale anno, e – per l’intanto – sta lì a fare una sega mentre i macchinisti delle metropolitane e del trenino del lido massacrano la povera gente che va a lavorare, perché il lavoro è un castigo di Allah!
Plauso a Marino?
Plauso???
Mankopekkazzo!
Arriviamo all’articolo del Codice Civile del titolo.
Questo pezzo del Corriere della Sera vi può dare una buona panoramica di quel che voglio dire: http://roma.corriere….­.
Se non volete leggere, vi faccio una sintesi: l’ATAC è tecnicamente fallita e l’assemblea, allo stato delle mie conoscenze, non è stata convocata. Allo stato delle mie conoscenze, specifico ancora, non ho trovato su internet notizia della effettuazione della assemblea.
Potrei sbagliarmi.
Lo spero.
Di sicuro il 22 luglio non era stata convocata, almeno a leggere l’articolo, e questo è un dato importante per capire cosa vuol dire una sana amministrazione societaria.
Orbene, questi tardogradi che fanno lo sciopero bianco (intendo i macchinisti della metropolitana e dei trenini per Ostia) stanno ballando sopra un vulcano e non è vi un Istituto Superiore di Geologia Veteropolitica Stratificata che misuri le scosse sismiche.
Tradotto in termini tecnico/giuridici?
Oggi – nel senso si spera domani/lunedì 27 – caro Marino – puoi pure azzerare il Consiglio d’amministrazione della società di blocco-trasporti; ma, nel frattempo – cioè nei due millenni passati, da dopo Caligola, che ha promosso un mezzo di trasporto ministro, dandogli il potere di vessarci – il Collegio Sindacale non ha ritenuto di dover convocare l’assemblea per inerzia del Consiglio?
Mi spiego in termini tecnici: quand’anche l’assemblea potesse essere posticipata (non so se Atac ha una chiusura di bilancio diversa dall’anno solare, quindi non so se si possa posticipare) nessun sindaco (nel senso di membro dell’organo, non di capo del comune) ha ravvisato fatti censurabili di rilevante gravità tali per cui vi sia urgente necessità di provvedere?
Cosa occorreva? Che fossero i macchinisti a uscire col “machete” contro i passeggeri?
Oppure che dovessimo pagare noi un biglietto da mille euri (plurale di €) a giro per ripianare la voragine?
Chi fa un esposto alla magistratura?
E quel gran chirurgo di Marino non ha nessun consulente giuridico?
Io, venerdì 17 (!!!!!!), ho dato un sacco di 30 ai miei studenti della Sapienza che mi hanno ben spiegato i poteri del Collegio Sindacale.
Si vuole assumere qualche giovane in gamba?
Oppure anche Ignazio è un turacciolo nelle onde che cerca di barcamenarsi per sopravvivere, come ogni politico di misero accatto che oggi ci ritroviamo?
E, comunque, chi risarcisce la Nazione e Roma dei danni subiti e subendi da questi schifosi corporativi, che siano essi Organi Societari (di Alemanniana memoria, si ricordi comunque e sempre, che possano marcire nelle patrie galere, o meglio morire, dar Cecato in poi su e sotto), Impiegati o semplici Autisti/Macchinisti?
Tutta gente che – per non sbagliare – manderei a Guantanamo, (poi li tiriamo fuori piano piano, non vi preoccupate, ma solo quando ci accorgiamo che su qualcuno ci siamo sbagliati; intanto, però – come dicono a Roma – a chi tocca ‘n’se ‘ngrugna)-
Prima conclusione: siamo governati, al meno, da incapaci!
Al meno?
No! Non è così.
In realtà, siamo governati sicuramente da incapaci (da Berlusconi in poi, sia chiaro. Ci metto dentro anche i governi tecnici, salvo Ciampi, tanto bravo quanto mai capito).
Seconda conclusione: l’ATAC, essendo una SpA può fallire.
Così si crea una Nuova Trasporti Romani dove si affitta il ramo d’azienda e si prende “chi voglio io” e se colui che è stato preso scassa il cazzo lo si rimanda all’azienda in fallimento; si consoli con la cubista assunta come segretaria, ammesso che una seria professionista voglia degli squallidi di cotal natura.
La Newco (gergalismo per tecnici, vuol dire nuova compagnia: non dite che non spiego) deve essere un soggetto privato?
Si, assolutamente!
Possibilmente gestita in maniera cattiva e violenta, ma nota nel capitale sociale (cioè con serie limitazioni in chi vi può entrare) e trasparente nella amministrazione, i cui risultati devono essere sempre documentati e resi noti, trattandosi di servizio pubblico.
Ciò implica che, per essere tranquilli, occorre stabilire un disciplinare del livello di qualità del servizio da rendere (Service Level Agreement o SLA per i signori di cultura tecnico/economico/produttiva) e stabilire qualcuno che controlli davvero (COOOORTEEEEE DEI COOOONTIIIIIIII? CI SEI?).

In caso contrario, non lamentatevi se poi massacrano di botte un macchinista ad Acilia perché stava facendo il suo stronzo scioperetto bianco; sono stati solo poveri pendolari, coi piedi gonfi per il caldo, sfiancati per l’aria condizionata che notoriamente non funziona e l’odore acre del sudore dell’abito sintetico del poveraccio vicino, uguale a loro; volevano tornare a casa per consumare una triste serata, probabilmente davanti alla RAI o ai BerlusCanali, in attesa dello squallido giorno dopo.
Terza conclusione: ringraziate il cielo che non parlo, pro bono pacis, di quegli schifosi che hanno ieri bloccato Pompei, sperando veramente che l’assemblea fosse senza preavviso, perché – sennò – avrei qualcosina da ridire anche su chi si è accorto tardi che c’era una assemblea di un gruppetto di persone che ci porta alla Grecia più inaffidabile (ammesso che noi si sia diversi).
E lasciamo perdere l’argomento di quei miracolati dell’Alitalia, che meriterebbero un campo di detenzione (pardon! intendevo articolo di “approfondimento”) solo per loro.
Commentino finale per i miei concittadini certificati e – sopratutto – esponenti locali del M5S: è vero, a Roma il profumo di vittoria si sente, così come in Sicilia. Più rimangono al loro posto Marino e Crocetta e più è campagna gratuita per noi. Ma blandire impiegati comunali e ferrotranvieri, come ho letto in alcuni interventi su Blog e MU romani, vuol dire essere i nuovi “democristosbardelliani”.
Temo occorra vigilare come hanno fatto Fico e Di Battista sui MU.
Prima che ci si carichi di merdacce pure noi.
Conclusionissima: se tentiamo di rendere qualcosa di civile il post ATAC costoro grecoconformatiricattatori ci metteranno a ferro e fuoco. Pazienza, vuol dire che il fuoco (democratico, sia chiaro 😉 )lo apriremo prima noi. Sono stanco di subire da gente che non vuole timbrare un cartellino.
O forse sono stanco di questo paese.
Per l’intanto sono contento di essere andato a vivere Biella, lontano da quella merda che è diventata la città che mi piaceva, che dovrebbe essere la vetrina d’Italia, in quanto capitale.

° ° °

TITOLI DI CODA

Essere a favore di divorzio, aborto, matrimoni gay, adozioni di single non vuol dire essere di sinistra.
Vuol dire amare le libertà personali, che più sei ricco e più ti fai i sostanziali cazzi tuoi.
Sulla sinistra ci sarebbe da dire.
Ma non mi va più.

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